ATLANTIS
Mauro Vitale
Mauro Vitale è nato a Roma il 15 gennaio 1970. Fin dalla prima infanzia mostra spiccate attitudini artistiche.
Frequenta il “Primo Liceo Artistico Via Ripetta” dove si diploma nel 1988.
La sua attività artistica inizia nello studio dello zio, Nicola Simbari, pittore di fama mondiale dal quale apprende la tecnica della pittura ad olio con spatola che sviluppa originalmente e che, ad oggi, costituisce la principale caratteristica della sua produzione.
Espone per la prima volta a Roma nella collettiva “Nuovi pittori di Via Margutta” nel 1995 come il più giovane esponente del movimento, con il titolo di "Maestro del Colore".
Dopo il liceo artistico studia all'Accademia di Belle Arti come allievo di Sandro Trotti, e successivamente nella facoltà di Architettura alla Università La Sapienza di Roma, partecipando a decine di mostre personali e collettive ed ottenendo recensioni e pubblicazioni.
Ama decisamente raccontare se stesso ed i suoi viaggi ( Cuba, Messico, India, Africa) attraverso le sue opere, riuscendo a ricreare istanti, colori ed emozioni uniche nella loro peculiarità.
Si trasferisce a Cascais (Lisbona) nel 2003 e vi rimane fino al 2008.
Sue mostre personali sono state allestite a Roma, Firenze e Cascais ( in quest’ultima si possono ammirare i murales presso la “Clinica moderna da mulher”).
Particolarmente significativa e importante per la carriera di Vitale è stata la personale di pittura tenutasi a Roma nell’ottobre del 1999, presso il Centro Culturale degli Artisti.
Nel 2023 si avvicina ideologicamente al movimento artistico del Cripticismo.
Sue opere si trovano in numerose raccolte private in Italia e all'estero. Attualmente vive e lavora a Manziana (Roma).
Si è classificato negli anni 2023 e 2024 nell’ edizione IV e V del Premio Enrico Zarletti che si tiene a Palazzo Lattanzi rispettivamente al secondo ed al primo posto per la sezione pittura.
Mauro Vitale è un artista romano istintivo e spirituale il quale ha acquisito, attraverso lo studio della filosofia e della cultura orientale conoscenze mistiche, pranoterapiche e di pratica Yoga che hanno influenzato e caratterizzano, ad oggi, profondamente, il suo animo e la sua produzione pittorica.
L’artista, in questo dipinto riesce ad adire ad un livello spirituale del Cripticismo. La Geisha che sta recitando sopra un classico palcoscenico, nella sua immagine, non ha volto. Rappresenta, dunque, l’elemento femminile nella sua globalità, al di là del ruolo e della condizione della donna nella società giapponese tradizionale. Esprime, inoltre, un’assenza di identità imposta dalla società stessa.
L'ombra rivela, a mio parere, l'anima del soggetto e la sua essenza, proiettati dentro quella di una gabbia che non è materiale eppure esprime una tremenda costrizione, non manifesta, celata, taciuta, negata, che è, però, reale e solida nella dimensione spirituale umana.
L'ombra in un suo successivo dipinto simile mostra, invece, il riflesso di una mostruosità animale che si suppone nascosta nell'animo del soggetto e richiama, alla mia mente, una leggenda della cultura classica nipponica, “Il demone con la pelle di donna” . In questo particolare caso rappresenta il mostro ancestrale nascosto nell'animo femminile, che si rivela solo al buio e all'ombra della coscienza. In un’ interpretazione alternativa questo elemento potrebbe invece identificarsi con la forza ancestrale nascosta in ogni donna, resiliente, forte e desiderosa di riacquistare il proprio ruolo nella società moderna.
Ugo Bongarzoni
Mauro Vitale was born in Rome on January 15, 1970. From early childhood he showed strong artistic aptitudes.
He attended the “Primo Liceo Artistico Via Ripetta” where he graduated in 1988.
His artistic activity began in the studio of his uncle, Nicola Simbari, a world-famous painter from whom he learned the technique of oil painting with a spatula that he originally developed and which, to this day, constitutes the main characteristic of his production.
He exhibited for the first time in Rome in the group exhibition “Nuovi pittori di Via Margutta” in 1995 as the youngest exponent of the movement, with the title of "Maestro del Colore".
After the art school he studied at the Academy of Fine Arts as a student of Sandro Trotti, and subsequently in the Faculty of Architecture at the University La Sapienza in Rome, participating in dozens of solo and group exhibitions and obtaining reviews and publications.
He definitely loves to tell about himself and his travels (Cuba, Mexico, India, Africa) through his works, managing to recreate moments, colors and emotions unique in their peculiarity.
He moved to Cascais (Lisbon) in 2003 and remained there until 2008.
His personal exhibitions have been set up in Rome, Florence and Cascais (in the latter you can admire the murals at the "Clinica moderna da mulher").
Particularly significant and important for Vitale's career was the personal painting exhibition held in Rome in October 1999, at the Centro Culturale degli Artisti.
In 2023 he ideologically approached the artistic movement of Crypticism.
His works can be found in numerous private collections in Italy and abroad. He currently lives and works in Manziana (Rome).
In 2023 and 2024 he was ranked second and first in the painting section in the 4th and 5th editions of the Enrico Zarletti Prize held at Palazzo Lattanzi.
Mauro Vitale is an instinctive and spiritual Roman artist who has acquired, through the study of oriental philosophy and culture, mystical, pranotherapeutic and Yoga practice knowledge that have influenced and characterize, to this day, deeply, his soul and his pictorial production.
In this painting, the artist manages to reach a spiritual level of Crypticism. The Geisha who is acting on a classic stage, in her image, has no face. She therefore represents the feminine element in its entirety, beyond the role and condition of women in traditional Japanese society. It also expresses an absence of identity imposed by society itself.
The shadow reveals, in my opinion, the soul of the subject and its essence, projected inside that of a cage that is not material and yet expresses a tremendous constraint, not manifest, hidden, silenced, denied, which is, however, real and solid in the human spiritual dimension.
The shadow in a later similar painting shows, instead, the reflection of an animal monstrosity that is supposedly hidden in the soul of the subject and brings to mind, in my mind, a legend of classical Japanese culture, “The demon in a woman’s skin”. In this particular case it represents the ancestral monster hidden in the female soul, which reveals itself only in the darkness and shadow of conscience. In an alternative interpretation, this element could instead be identified with the ancestral strength hidden in every woman, resilient, strong and eager to regain her role in modern society.
Ugo Bongarzoni