ATLANTIS
Alessandro Piccininini
Alessandro Piccinini, pittore e grafico, nato a L’Aquila, ma residente a Roma dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti seguendo i corsi di scenografia. Nel 1979 con lo scrittore ed antropologo francese Pierre Carnac sviluppa la prima idea del Presenteismo, movimento artistico che è stato al centro di rilevanti rassegne promovendo iniziative sociali e culturali incentrate sul tema di un eterno presente della coscienza in cui passato e futuro confluiscono e si riconducono al divenire dell’Io e dell’Uomo. Movimento che si caratterizza come forma d’arte in cui predomina la componente “TEMPO” sulla condizione spaziale dell’oggetto artistico. Non “TEMPO” spazializzato, alla maniera concepita dai Cubisti, ossia astronomico, scandito dalle lancette dei nostri orologi. “TEMPO” invece assunto come durata pura, che è fornito di realtà solo nell’intimo della nostra coscienza, così come in filosofia è stato formulato da Sant’Agostino e più tardi riaffermato da Kant e in modo particolare da Henri Bergson: per i quali caratteristica della vita psichica è quella di essere fuori dallo spazio e di svolgersi nel tempo.
Alessandro è un eclettico, sedotto da forme, tecniche e scelta di colori totalmente differenti in ogni opera.
Posso definirlo, se mi è concesso, un “caotico preciso”. Gioca con macchie di colore e con il segno creando movimento dinamico nell’occhio dell’osservatore, come un incantatore di serpenti che cercasse di ingannare l’attenzione del fruitore, per poi colpirlo improvvisamente con un particolare segno o una forma.
Quel che è certo è che Alessandro non è mai “semplice” o “banale”. Egli ama (anche questi aspetti abbiamo in comune) abundare , celare, usare allegorie e metafore, e cambiare mezzo espressivo nelle sue composizioni. In lui il simbolo si manifesta nella volontà di usare “in toto” l’opera, e non singoli particolari, per celarne il significato. Decifrare il suo simbolo vuol dire decifrarne sia lo strumento celante che il contenuto, nascosto ad arte. Si inserisce nella filosofia del Cripticismo proprio per questa sua volontà di “nascondere” ad un’analisi superficiale di fruizione e, a tale proposito, il livello più importante, a mio parere, nelle sue opere, è quello dell’inconscio, aspetto a cui dà particolare valenza.
Ugo Bongarzoni
Alessandro Piccinini, painter and graphic designer, born in L'Aquila, and living in Rome where he attended the Academy of Fine Arts following scenography courses . In 1979 togheter with the French writer and anthropologist Pierre Carnac he develops the first idea of Presenteism, an artistic movement that has been at the center of relevant reviews promoting social and cultural initiatives focused on the theme of an eternal present of consciousness in which past and future converge and lead back to the becoming of the Ego and the Man. Presenteism is characterized as an art form in which the "TIME" component predominates over the spatial condition of the artistic object. Not spatialized “TIME”, in the way conceived by the Cubists, that is astronomical, marked by the hands of our clocks. "TIME" instead assumed as pure duration, which is furnished with reality only in the depths of our consciousness, as it was formulated in philosophy by St. Augustine and later reaffirmed by Kant and, in particular, by Henri Bergson: characteristic of psychic life is that of being out of space and unfolding in time.
Alessandro is an eclectic, seduced by totally different shapes, techniques and choice of colors in each work.
I can define it, if I am allowed, a "precise chaotic". He plays with splashes of color and with the sign, creating dynamic movement in the observer's eye, like a snake charmer trying to deceive the viewer's attention, only to suddenly strike him with a particular sign or shape.
What is certain is that Alessandro is never "simple" or "banal". He loves (I like it so much) to fill, conceal, use allegories and metaphors, and change the means of expression in his compositions. His symbol is manifested in the desire to use the work "in toto", and not only in individual details, to conceal its meaning. Deciphering his symbol means understanding both the concealing instrument and the content, artfully hidden. He fits into the philosophy of Crypticism precisely because of his desire to "hide" from a superficial analysis of use and, in this regard, the most important level, in my opinion, in his works, is the unconscious' one, an aspect to which he gives particular value.
Ugo Bongarzoni
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