Franco Ferrari è un artista che possiede grande ermeticità  ed un’ essenzialità tormentata.

Nel 1967 realizza la sua prima mostra alla galleria  “La Saletta” di Roma.

Nel 1971 è stato uno dei fondatori dell’ Alzaia, centro di produzione e divulgazione artistico-culturale e da molti anni è  socio  fondatore dell’associazione “In tempo”.

Gli elementi inquietanti che scivolano nella luce reale, pericolosamente generati dalla sua necessità di dire l’indicibile  moto del suo “essere”, invadono le sue creazioni artistiche e costituiscono, per il fruitore, un ulteriore grado di difficoltà , nel già periglioso tentativo di  comprenderne il significato, quasi ad indurre in lui timore ed un forte senso di colpa immotivato.

Cromie calde e fredde ben definite si alternano, intervallate da soggetti d’ombra ed anatomie in apparenza  essenziali nella forma, ma estremamente complesse nella sostanza apparente e non, ricoperte di intricati grovigli  che, come un corto-circuito, le attraversano illuminandole a tratti di barlumi di coscienza. Forme frastagliate come sottili lame di pensiero tagliano la continuità della tela, foriere di ancestrali paure e moniti.

In alcune sue opere, come in  “Della stessa materia”,  spesso compaiono, alla stregua di  un “Deus ex machina” , creature dall’ aspetto dominante , che, incombendo quasi minacciose, sembrano estranee alla composizione . Create  attraverso un processo inconscio dall’ autore assumono , poi, vita propria e si pongono in aperto confronto con il fruitore e con l’autore stesso.

L’ effetto  che provocano è quello di rendere “instabile” il fenomeno della creazione artistica, e di indurre una meditazione sulla natura dell’elemento creato.

Ferrari esprime nelle sue opere lo scontro fra l’opera stessa ed il suo demiurgo, scontro devastante da cui, nella sofferta composizione, scaturisce la  scintilla.  

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                                                                              Ugo Bongarzoni