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     Cripticismo
    (Analitico Multilivello Astilistico)

Il Cripticismo nasce nella mente del suo ideatore nell’estate del 2012, durante un momento di riflessione in uno dei luoghi più belli e selvaggi della penisola italiana, la Sardegna.

La caratteristica essenziale dell’artista che riconosce di condividere questo pensiero artistico è l’esigenza di consegnare nelle mani del fruitore (a patto che possieda le capacità per coglierli), un contenuto, uno stato d’animo, la descrizione di uno o più eventi che possano essere assimilati attraverso progressivi e sempre più accurati livelli di analisi, per mezzo di una personale sensibilità ed una diversificata cultura scientifico-umanistica.

 

Il pensiero artistico del Cripticismo,vorrebbe affermare con forza che, al di là della ricerca estetica, della qualità della fattura, della quantità del nudo labor  e dell’originalità e genialità, nonché unicità e non riproducibilità dell’opera d’arte ( che comunque dovrebbero essere presenti come elementi necessari ),che il fruitore ‘ideale’ dell’opera d’arte altri non può essere che un individuo che possieda una adeguata sensibilità, intelligenza, capacità di analisi e , per acquisizione, una solida cultura a largo spettro.

Ogni altro occasionale fruitore può giungere solo ad una comprensione parziale non solo degli stati d’animo che l’artista vuole rappresentare ma anche delle informazioni che egli cela volutamente,(ad arte) nel suo lavoro.

Questa intenzionalità non è volta a sottrarre fruibilità all’opera, quanto ad accrescerne il contenuto e di conseguenza il valore.

 

Il Cripticismo non cerca assolutamente di creare un fenomeno elitario, negando a molti, per offrire a pochi, ma di dare di più a tutti, introducendo un cammino logico emotivo progressivo che stimoli, accrescendolo, il desiderio di conoscenza del fruitore.

Gli eventi ed i contenuti si svelano all’analisi dell’osservatore per gradi di difficoltà crescente (multilivello) permettendo anche un coinvolgimento emotivo sempre maggiore. L’opera stessa diventa un viaggio onirico al termine del quale ci si può riscoprire, di volta in volta sempre più ricchi.

 

Non è dato di conoscere a priori il numero di livelli che un’opera contiene e dunque il suo grado di cripticità .

 

Ciò che è certo è che essa, per poter celare numerose e diverse dimensioni intellegibili deve necessariamente possedere complessità nel contenuto e nella struttura. Da questo si capisce come anche la mole di lavoro necessaria (per l’intelletto e puramente manuale ) diventi di considerevole valenza per il faber.

 

Quel che è stato detto può facilmente far comprendere come un opera  appartenente a questa filosofia artistica possa essere difficilmente soggetta a plagio.

I contenuti  abilmente nascosti la pongono al sicuro dalla comprensione da parte di  coloro  che hanno un genio così piccolo da dedicare la propria arte alla riproduzione.

Caratteristiche insignificanti all’occhio ed all’impegno ,di solito scarso,di chi copia per pigrizia l’opera altrui, possono risultare fondamentali,senza poi considerare che,spesso,la tecnica adottata dal ‘ cripticista’ è tutt’altro che facilmente riproducibile.

 

Il Cripticismo, proprio grazie alla sua definizione, avrebbe la presunzione, insperata, di ricomporre la storica frattura fra l’arte classica e quella contemporanea, finalmente unite, con lo scopo di trasmettere contenuti, conoscenza, eventi storici, trasportando il fruitore in un viaggio n-dimensionale.

Le caratteristiche descritte fanno sì che, come movimento artistico aperto ed implementabile, sia solo parzialmente dipendente se non completamente indipendente, dalla variabile tempo intesa come durata o periodo storico, essendo dipendente, più che altro, dalle capacità cerebrali dell’essere umano e dal suo ingegno.

Questo è fondamentale per la funzione unificatrice che, l’artefice spera, possa avere nell’arte.

 

Infatti l’aspetto forse più importante di questo pensiero è che non ha limite alcuno se non nel genio e nell’abilità dell’artista, il quale può raggiungere livelli di esecuzione e di contenuto celato completamente personali ed inesplorati da altri prima di lui.

Così il “Cripticismo” crea un ponte verso il passato ma anche in direzione del futuro della storia dell’arte, un cammino aperto a tutti coloro che, con mani più abili e menti più colte ed intelligenti della mia, potranno contribuire a creare nuovi livelli di fruizione acquisendone il merito.

Non è necessaria una tecnica precisa oppure uno stile di esecuzione (a-stilistico) perché qualunque stile è adottabile per raggiungere lo scopo.

Il primo storico dell’arte che ha nominato il Cripticismo in un suo articolo è stata la dott.ssa Laura Turco Liveri.

(Articolo di Laura Turco Liveri)

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